La manutenzione dell’addolcitore d’acqua

La manutenzione dell’addolcitore d’acqua è indispensabile per garantirne il funzionamento nel tempo.

Nel momento in cui ci si rende conto del fatto che l’acqua non è dolce a sufficienza, può essere necessario ricorrere alla sostituzione del sale o verificare l’esistenza di qualche disfunzione meccanica di un componente.

manutenzione addolcitore acquaSe entrambe le opzioni vengono smentite, può essere che a dover essere cambiata sia la resina: va detto, comunque, che quasi tutte le resine hanno una durata non inferiore ai 20 anni.

La manutenzione di un addolcitore deve essere programmata a intervalli regolari: solo in questo modo si può avere la certezza di beneficiare di un funzionamento adeguato del sistema, senza rischiare guasti che presupporrebbero spese molto consistenti.

La manutenzione è fondamentale, per esempio, per prevenire il fenomeno del mushing, che è in grado di arrestare la produzione della brina che serve a rinfrescare le gocce di resina.

A causa del mushing, la brina non viene più generata, e così non si può più produrre acqua dolce: la colpa è di una massa piuttosto consistente che si forma all’interno del serbatoio di brina, e che è composta da cristalli di sale volatilizzato di dimensioni ridotte.

Ma in che cosa consiste la manutenzione ordinaria? Essa deve venire effettuata da tecnici specializzati, e include l’analisi dell’acqua e il controllo del livelli di salamoia, con la loro eventuale regolazione in caso di necessità.

Nel corso della manutenzione, inoltre, si provvede a eseguire la pulizia delle valvole e di tutti gli altri componenti, oltre al cambio e al lavaggio dei pre-filtri.

Non solo: i tecnici sono tenuti anche a regolare le valvole e a lubrificarle, a controllare le perdite e a sanitizzare l’intero impianto, il quale deve essere sterilizzato con un prodotto ad hoc in bustina.

Un prodotto specifico è necessario anche per il lavaggio e la pulitura delle resine; non ci si deve dimenticare, poi, del controllo idrodinamico degli augelli interni e della valvola principale, dell’ispezione degli iniettori e del monitoraggio dello stato di usura di tutti i componenti che vengono utilizzati più di frequente.

Una manutenzione non adeguata, magari effettuata meno spesso del necessario, non solo rischia di compromettere il corretto funzionamento dell’addolcitore, ma si può riflettere anche in costi più elevati per ciò che concerne le bollette: l’apparecchio, infatti, per poter continuare a funzionare in presenza di componenti usurate o danneggiate può aver bisogno di una quantità di acqua superiore rispetto al solito o di più energia elettrica del normale.

Una revisione periodica permette di far durare un addolcitore fino a più di 20 anni; tra le operazioni da non scordare c’è, ovviamente, l’integrazione di pellet di sale all’interno del serbatoio che deve essere eseguita una volta al mese, tenendo presente che il suo livello non deve mai scendere al di sotto della metà.

Il serbatoio, per altro, non ha bisogno di essere pulito, sempre che il prodotto salino che viene impiegato sia caratterizzato da una quantità di materiale insolubile in acqua adeguata e che non vi siano guasti evidenti.

Tenere sotto controllo il serbatoio della brina con una certa frequenza permette di scoprire eventuali disfunzioni o perdite. Se per le caldaie a gas la manutenzione è imposta dalla legge, e dunque obbligatoria, non ci sono vincoli normativi per quel che riguarda gli addolcitori.

Ciò non toglie che sia comunque decisamente consigliabile ricorrervi, con interventi che dovrebbero essere programmati almeno una volta ogni due anni: il costo è molto basso, generalmente inferiore ai 100 euro a meno che non venga riscontrato un guasto che richieda una sostituzione di qualche componente.

 

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